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Esercitazion n. Dodici

Politecnico di Milano, Anno Accademico 2010-2011. 

Cattedra di FOOD-DESIGN.

Esercitazione numero dodici.        

Giovedì 20 giugno 2013. 

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ARTIFICATION

“a cooked art practices”

 

Da qualche tempo a questa parte, sulla scia dei food studies è nata una “fashion cookture”come espressione avanzata di un nuovo codice di comunicazione visuale in cui cibo, arte, design, moda e gusto sono lo specchio di una realtà sociale in rapida mutazione.

In questo contesto le immagini non sono più considerate di per sé, ma come un insieme di pratiche che variano non solo con l’uso, ma anche per i significati che ricevano, favorendo il nascere di una nuova centralità epistemologica in cui la forma di spettacolo è il suo contenuto scopico.  Oggi colui che guarda è innanzitutto un interprete e la cultura visuale è divenuta un progetto interdisciplinare di analisi critica dei linguaggi visivi che salda l’approccio storicista con la rappresentazione antropologica mirata ai processi culturali.

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Questa prospettiva crea una significativa continuità tra gli “studi culturali”, i”media studies” e la cultura visuale, con la particolarità che la cultura visuale acquisisce un doppio registro, di mezzo di comunicazione di massa e di strumento di accesso al piano simbolico dei contenuti individuali e collettivi.  Di fatto, fino alla comparsa della cultura visuale si era rimasti fermi ad un’analisi rozza del significato iconico che si riduceva, nella sostanza, al contenuto manifesto del messaggio visivo.  Il problema di fondo è: fino a che punto un’immagine può essere concepita come un linguaggio?  Soprattutto, nel caso specifico della cultura visuale, in che modo una critica della cultura può riformulare le relazioni tra potere e sapere aggiungendoci quelle tra vedere e conoscere e, dunque, tra vedere, sapere e potere?

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Secondo William J. Mitchell, che insegna architettura e arte dei media al MIT (Massachusetts Institute of Technology), una cultura visuale si fonda sull’immagine considerata un prodotto nel quale si intersecano elementi che riguardano, allo stesso titolo, il registro visivo e il suo grado di “figuralità” e intersecato da elementi che derivano dagli apparati e dalle istituzioni culturali e sociali.  Il significato di un segno visivo, da tempo, non sta solo nell’immagine, né nelle identità sociali del suo pubblico, bensì nell’articolazione tra osservatore e osservato, tra il potere “iconico” e il potere che l’immagine ha di significare qualcosa e, soprattutto, dell’osservatore di interpretarlo.  L’analisi di una cultura visuale diviene così anche un percorso delle differenze culturali, in particolare di genere e di etnia, così come di molti stereotipi culturali e di molte forme di rappresentazione della marginalità.

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Obiettivo dell’esercitazione è la realizzazione di una “cooked shirt” che mostri come l’artificazione del food sia in grado di esprimere il potere comunicativo degli atti alimentari. 

 

Nota Bene.

Come promemoria consigliamo di leggere sul tema dell’artificazione la traccia della lezione su questo argomento pubblicata nel sito. 

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Istruzioni per la realizzazione delle t-shirts. 

Per questa esercitazione usare una t-shirt bianca o nera di taglia XXX large. 

 

Utilizzate esclusivamente la procedura di base che segue per realizzare lo sfondo della t-shirt.

 Logo, brand, slogan, disegni o altro possono essere “stampati” nel modo che si ritiene più opportuno. 

Attrezzatura:

Una pentola di acciaio, una bacchetta o un mestolo di legno

 per mescolare, un bicchiere di aceto bianco, guanti, un bilancino e recipienti di vetro per il colore da gettare dopo l’uso. 

In genere per ogni cinquanta grammi di tessuto occorre un’identica quantità di bacche, fiori, foglie, corteccia, spezie, tè o caffè.  Terminata l’infusione della sostanza colorante in acqua e aceto per almeno 36 ore procedere alla bollitura per almeno 45 minuti. 

Attenzione, il colorante che si ottiene è sempre più scuro di come risulterà il tessuto tinto.  Dopo la bollitura passate il liquido colorante al passino per rimuovere ogni impurità.  Potete realizzare uno o più liquidi coloranti.  Riscaldate nuovamente questo liquido e immergeteci la t-shirt o parti di essa per il tempo necessario alla tintura, poi sciacquatela fino a quando la risciacquatura risulterà completamente pulita. 

Quindi asciugatela all’ombra per non alterare il colore.

  In “rete” potete trovare molti siti con suggerimenti e consigli.

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Questa esercitazione vale cinque punti al primo, tre punti al secondo, terzo e quarto classificato.

Per gli studenti che hanno già raggiunto le dieci esercitazioni la partecipazione vale due punti. 

 

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